Albicocca d'argento: così si traduce in italiano ginkgo. Un nome gentile, che viene dall'Oriente ed evoca la Cina dell'impero proibito o il Giappone dei poemi haiku. Il ginkgo dalle foglie lobate, albero decorativo che raggiunge i 40 metri d'altezza, veniva piantato dai monaci cinesi per ombreggiare le coltivazioni del tè o abbellire i giardini. In realtà la pianta è una delle più antiche del pianeta e Darwin la definì "un fossile vivente". Tanto robusto che un esemplare pare sia resistito alla bomba di Hiroshima.
Se in Cina è utilizzato da millenni come rimedio contro la tosse e l'asma, in Occidente viene testato sulle funzioni circolatorie, la memoria, le capacità cognitive. Certo è che l'estratto di ginkgo è un antiossidante eccezionale. E il suo uso in cosmetica è andato moltiplicandosi proprio per la sua capacità di contrastare i radicali liberi prodotti da età e stress. L'ultimo nato è Hydra+Antifatigue di Roc, trattamento idratante per il viso (in due texture, ricca o leggera) e per il contorno occhi, che abbina agli zuccheri idro-captatori lo scudo protettivo del ginkgo. Gli studi sperimentali parlano chiaro: il prodotto agisce non solo in profondità, diminuendo del 71% i radicali liberi, ma anche in superficie, accentuando luminosità e distensione della pelle. Il colorito diventa omogeneo, il viso riposato, le occhiaie meno evidenti.
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